La Maestà
L’azienda agricola La Maestà, di Tomas ed Ermes Tonelli, affonda le radici in un terreno vissuto da contadini e ristoratori.
Il vino, da sempre prodotto in casa Tonelli, veniva inizialmente venduto sfuso ai tavoli del ristorante del nonno per accompagnare i prodotti tipici locali.
Un passo alla volta
Nel 1999 matura la decisione di cambiare prospettiva: il ristorante chiude (riaprirà solo dieci anni più tardi) e le energie vengono convogliate sulla produzione di vino e di olio, mirando a un alto livello qualitativo. Il primo a voler alzare l’asticella della qualità è Fabio (padre di Tomas e Ermes) che inizia a prestare grande attenzione ad alcune cose, come il controllo delle temperature di fermentazione, ingegnandosi per raffreddare il mosto in ebollizione sfruttando, con un impianto ad hoc, l’acqua di una fonte naturale che sorge dietro la cantina.
Dal 2006 tutta la produzione viene messa in bottiglia, e non passa molto tempo da che i due figli di Fabio inizino ad appassionarsi e, piano piano, a prendere in mano l’azienda. Ermes studia da enologo, ma poi scopre che preferisce il lavoro in vigna; Tomas lascia gli studi in economia e si interessa all’enologia: ed ecco che i ruoli in azienda sono così stabiliti.
Una grande attenzione verso il rispetto del territorio e la voglia di crescere, sia in grandezza che in esperienza, spinge i due fratelli a lanciarsi in prove e sperimentazioni sposando una filosofia di continua e rigorosa ricerca che li porti verso una personalissima interpretazione del territorio dei Colli di Luni.
Attualmente l’azienda, oltre alla produzione di vino e olio extra vergine di oliva, vanta un’accoglienza turistica a tutto tondo: il ristorante, riaperto nel 2009, ad oggi lavora su prenotazione, inoltre l’offerta agrituristica comprende la possibilità di affittare appartamenti di varie dimensioni, adatti a piccole o grandi famiglie.
La Maestà
L’azienda agricola La Maestà, di Tomas ed Ermes Tonelli, affonda le radici in un terreno vissuto da contadini e ristoratori.
Il vino, da sempre prodotto in casa Tonelli, veniva inizialmente venduto sfuso ai tavoli del ristorante del nonno per accompagnare i prodotti tipici locali.
Un passo alla volta
Nel 1999 matura la decisione di cambiare prospettiva: il ristorante chiude (riaprirà solo dieci anni più tardi) e le energie vengono convogliate sulla produzione di vino e di olio, mirando a un alto livello qualitativo. Il primo a voler alzare l’asticella della qualità è Fabio (padre di Tomas e Ermes) che inizia a prestare grande attenzione ad alcune cose, come il controllo delle temperature di fermentazione, ingegnandosi per raffreddare il mosto in ebollizione sfruttando, con un impianto ad hoc, l’acqua di una fonte naturale che sorge dietro la cantina.
Dal 2006 tutta la produzione viene messa in bottiglia, e non passa molto tempo da che i due figli di Fabio inizino ad appassionarsi e, piano piano, a prendere in mano l’azienda. Ermes studia da enologo, ma poi scopre che preferisce il lavoro in vigna; Tomas lascia gli studi in economia e si interessa all’enologia: ed ecco che i ruoli in azienda sono così stabiliti.
Una grande attenzione verso il rispetto del territorio e la voglia di crescere, sia in grandezza che in esperienza, spinge i due fratelli a lanciarsi in prove e sperimentazioni sposando una filosofia di continua e rigorosa ricerca che li porti verso una personalissima interpretazione del territorio dei Colli di Luni.
Attualmente l’azienda, oltre alla produzione di vino e olio extra vergine di oliva, vanta un’accoglienza turistica a tutto tondo: il ristorante, riaperto nel 2009, ad oggi lavora su prenotazione, inoltre l’offerta agrituristica comprende la possibilità di affittare appartamenti di varie dimensioni, adatti a piccole o grandi famiglie.
In Vigna
I circa quattro ettari di vigneto, in parte di proprietà e in parte in affitto, sono tutti da sempre gestiti in regime rigorosamente biologico, con una grandissima attenzione nella gestione giornaliera allo scopo di portare in cantina uve sane da piante in salute e in equilibrio. A tal fine viene svolta costante ricerca, con conseguenti sperimentazioni su sistemi di allevamento e sulle tecniche di vigna più adatte alle esigenze aziendali.
L’uva
maggiormente coltivata è il vermentino, oltre alla quale si coltivano anche piccole quantità di vermentino nero, aleatico, ciliegiolo, massaretta, merlot e syrah.
Durante il periodo di vendemmia i grappoli vengono raccolti dalle 5:00 alle 9:00 del mattino, quando le temperature sono più fresche; inoltre, direttamente in vigna si utilizzano lieviti competitori spruzzati sulle uve all’interno delle cassette per inibire l’azione di alcuni ceppi di lieviti che potrebbero avviare microfermentazioni sgradite durante tragitto dal vigneto alla cantina.
– Vigneto La Maestà
prende il suo nome da una piccola Maestà intitolata alla Madonna nei pressi del vigneto. Situato sopra Giucano a 450 m s.l.m è il vigneto più alto dell’azienda e uno dei più alti in assoluto della denominazione. Il terreno è povero e scistoso, con forte presenza di galestro e arenarie. Le uve coltivate in questo vigneto godono di una perfetta esposizione che, unita a una ventilazione ottimale e a grandi escursioni termiche tra notte e giorno, permette di ottenere grandi risultati.
In Cantina
Si cerca di ridurre il più possibile l’utilizzo dei solfiti, che appunto non sono utilizzati in fase fermentativa, anche grazie allo scrupoloso lavoro svolto in vigna. Tutte le temperature sono attentamente controllate, sia all’arrivo delle uve che durante la fermentazione dei mosti, che avviene in acciaio oppure in barrique nuove di rovere (a partire dall’annata 2018) o di secondo passaggio nel caso del rosè.
– L’uso del legno
nasce dalla passione di Tomas per i vini, sia bianchi che rossi, caratterizzati da l’uso intelligente di questo materiale. Da qui parte uno studio di circa quattro anni che, tra errori e nuovi tentativi (fatti a spese proprie e mai commercializzati) ha finalmente permesso di raggiungere un punto di lavoro interessante. Le barriques utilizzate sono fatte con doghe di rovere dei Vosgi (che per caratteristiche intrinseche salvaguarda maggiormente la freschezza dei vini rispetto ad altre tipologie di legno), piegate a vapore, stagionate 48 mesi e non tostate. Secondo l’idea di Tomas il legno non deve essere invasivo, ma deve contribuire a rendere i vini più longevi e stabili negli anni, mantenendo la freschezza e l’integrità dei profumi per molto tempo.
In Cantina
Si cerca di ridurre il più possibile l’utilizzo dei solfiti, che appunto non sono utilizzati in fase fermentativa, anche grazie allo scrupoloso lavoro svolto in vigna. Tutte le temperature sono attentamente controllate, sia all’arrivo delle uve che durante la fermentazione dei mosti, che avviene in acciaio oppure in barrique nuove di rovere (a partire dall’annata 2018) o di secondo passaggio nel caso del rosè.
– L’uso del legno
nasce dalla passione di Tomas per i vini, sia bianchi che rossi, caratterizzati da l’uso intelligente di questo materiale. Da qui parte uno studio di circa quattro anni che, tra errori e nuovi tentativi (fatti a spese proprie e mai commercializzati) ha finalmente permesso di raggiungere un punto di lavoro interessante. Le barriques utilizzate sono fatte con doghe di rovere dei Vosgi (che per caratteristiche intrinseche salvaguarda maggiormente la freschezza dei vini rispetto ad altre tipologie di legno), piegate a vapore, stagionate 48 mesi e non tostate. Secondo l’idea di Tomas il legno non deve essere invasivo, ma deve contribuire a rendere i vini più longevi e stabili negli anni, mantenendo la freschezza e l’integrità dei profumi per molto tempo.
Nome del Vino:
Fugastro, Colli di Luni Vermentino
I Vitigni:
100% Vermentino
Lavorazione:
Criomacerazione prefermentativa di 12 ore a temperatura controllata di 7°C, Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affina per 4 mesi sui propri lieviti più qualche mese in bottiglia. 12,5% VOL
Numero di bottiglie prodotte:
6.000 bottiglie prodotte
Nome del Vino:
Falce di Luna Calante, Colli di Luni Vermentino Superiore
I Vitigni:
100% Vermentino
Lavorazione:
Criomacerazione prefermentativa di 22 ore
Affinamento:
Affina per mesi sui propri lieviti in barrique con bâtonnage giornalieri
Numero di bottiglie prodotte:
1.500 bottiglie prodotte
Nome del Vino:
Fugastro Rosa, IGP Costa Toscana Rosato
I Vitigni:
70% vermentino nero; 30% tra ciliegiolo e aleatico
Lavorazione:
Crimomacerazione prefermentativa di 2 ore a temperatura controllata di 7°C Fermentazione in parte in barrique di primo passaggio (60%), ed in parte in acciaio
Affinamento:
Affinamento di 4 mesi sui propri lieviti sia in barriques nuove che in acciaio
Numero di bottiglie prodotte:
1.500 bottiglie prodotte
Nome del Vino:
Fugastro Rosso IGP Toscana Rosso
I Vitigni:
70% vermentino nero; 30% tra ciliegiolo e malvasia nera
Lavorazione:
Pigiadiraspatura e premacerazione di 72 ore a temperatura controllata di 10°C Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affinamento sui propri lieviti per 4 mesi, poi in bottiglia
Numero di bottiglie prodotte:
1.500 bottiglie prodotte
Nome del Vino:
Roccabruna rosso IGP Toscana
I Vitigni:
50% merlot; 50% tra malvasia nera, massaretta, canaiolo e syrah
Lavorazione:
Fermentazione in acciaio a temperatura controllata Macerazione sulle bucce per 8-10 giorni
Affinamento:
Affinamento in tonneaux per 6 mesi
Numero di bottiglie prodotte:
1.500 bottiglie prodotte
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