Cantina dell’Ara
Cantina dell’Ara prende il nome dal piccolo Borgo in cui è situata, noto già storicamente come il luogo in cui è terminato il conflitto per la Linea Gotica, che ha portato poi, in un paio di giorni, alla fine della Seconda Guerra Mondiale per l’Italia, come testimonia una targa commemorativa posta a pochi passi dalla vecchia cantina.
All’ingresso della piccolissima cantina una grossa fontana scura, raffigurante un volto umano, attira l’attenzione dei visitatori, quasi come se fosse messa a guardia delle porticine ai suoi lati.
Varcate le porte, lasciandosi alle spalle il fiero araldo dell’azienda, ci si rende conto che a Cantina dell’Ara tutto viene svolto in una manciata di metri quadrati, in un ambiente ben più che intimo.
Con l’annata 2019
verrà inaugurata la nuova cantina di vinificazione che, decisamente più spaziosa e luminosa, è posta solo poche decine di metri fuori dal piccolo borgo.
Cantina dell’Ara è di proprietà di Gianni Casale, che, aiutato da qualche operaio, svolge tutte le operazioni necessarie, dal vigneto al commerciale, anche se questo non è il suo vero lavoro, ma hobby: lui tutt’ora lavora per Autostrade e ne avrà ancora per un paio di anni.
Tutto nasce con il padre di Gianni
Lidamo, che produceva vino per venderlo sfuso presso il suo bare, piano piano, trasmette al figlio la sua passione per il vigneto e la cantina.
Quindi nel 1983, Gianni inizia a imparare da Lidamo il mestiere del vignaiolo e dal 2013 imbottiglia tutta la piccola produzione.
Gianni è una persona semplice e diretta, così come i suoi vini; parlando con lui si intuisce immediatamente che il suo rapporto con il vino è fatto di ricordi familiari di vigneto, amore per la sua terra e le sue tradizioni e passione per le cose buone e semplici.
Cantina dell’Ara
Cantina dell’Ara prende il nome dal piccolo Borgo in cui è situata, noto già storicamente come il luogo in cui è terminato il conflitto per la Linea Gotica, che ha portato poi, in un paio di giorni, alla fine della Seconda Guerra Mondiale per l’Italia, come testimonia una targa commemorativa posta a pochi passi dalla vecchia cantina.
All’ingresso della piccolissima cantina una grossa fontana scura, raffigurante un volto umano, attira l’attenzione dei visitatori, quasi come se fosse messa a guardia delle porticine ai suoi lati.
Varcate le porte, lasciandosi alle spalle il fiero araldo dell’azienda, ci si rende conto che a Cantina dell’Ara tutto viene svolto in una manciata di metri quadrati, in un ambiente ben più che intimo.
Con l’annata 2019
verrà inaugurata la nuova cantina di vinificazione che, decisamente più spaziosa e luminosa, è posta solo poche decine di metri fuori dal piccolo borgo.
Cantina dell’Ara è di proprietà di Gianni Casale, che, aiutato da qualche operaio, svolge tutte le operazioni necessarie, dal vigneto al commerciale, anche se questo non è il suo vero lavoro, ma hobby: lui tutt’ora lavora per Autostrade e ne avrà ancora per un paio di anni.
Tutto nasce con il padre di Gianni
Lidamo, che produceva vino per venderlo sfuso presso il suo bare, piano piano, trasmette al figlio la sua passione per il vigneto e la cantina.
Quindi nel 1983, Gianni inizia a imparare da Lidamo il mestiere del vignaiolo e dal 2013 imbottiglia tutta la piccola produzione.
Gianni è una persona semplice e diretta, così come i suoi vini; parlando con lui si intuisce immediatamente che il suo rapporto con il vino è fatto di ricordi familiari di vigneto, amore per la sua terra e le sue tradizioni e passione per le cose buone e semplici.
In Vigna
L’uva maggiormente coltivata è il vermentino, che ricopre circa i 2/3 dei vigneti, tuttavia in azienda c’è anche una certa predisposizione per la produzione di vini rossi da merlot, syrah, cabernet sauvignon e sangiovese. Forse in un futuro non troppo lontano verrà impiantato anche un po’ di vermentino nero, vitigno di difficile gestione che da qualche tempo stuzzica la curiosità del vignaiolo.
I vigneti
sono dislocati nei comuni di Sarzana, Santo Stefano Magra e Vezzano Ligure, ad altezze diverse e con diverse esposizioni.
Da zona a zona varia decisamente anche il terreno: in alcuni vigneti, come ad esempio quelli nei pressi della cantina, è di origine fluviale, molto ghiaioso e ciottoloso, mentre nelle zone più collinari è ricco di argilla.
– Vigneto Posticciolo
prende il nome dalla località di Sarzana in cui si trova. È una bellissima conca con esposizione sud-est, i filari di vermentino e di sangiovese (che poi andranno nel doc Colli di Luni) sono coltivati in discreta pendenza a rittochino su un terreno duro ed estremamente argilloso.
In tutti i vigneti dell’azienda sono naturalmente inerbiti, in quelli in cui la quantità di argilla è molto alta si lavora spesso per dissodare il terreno, in modo da renderlo più permeabile e di far si che le radici possano meglio respirare.
In Cantina
Le uve, dopo essere state vendemmiate, vengono portate in cantina, rapidamente raffreddate e vinificate separatamente. Tutto, sia bianco che rosso, viene vinificato in acciaio con attento controllo della temperatura. L’obbiettivo dell’azienda è quello di ottenere dei vini freschi, beverini e profumati. Il cabernet sauvignon è l’unico che, dopo la fermentazione, affina per un anno in botte di rovere da dieci quintali e poi in bottiglia per altri due anni. Tutti gli altri vini invece, dopo un breve periodo di affinamento in acciaio, vengo imbottigliati e immessi sul mercato, allo scopo di favorire la semplicità di beva tipica dei vini di queste terre, la loro freschezza ed i profumi originari dell’uva di provenienza.
In Cantina
Le uve, dopo essere state vendemmiate, vengono portate in cantina, rapidamente raffreddate e vinificate separatamente. Tutto, sia bianco che rosso, viene vinificato in acciaio con attento controllo della temperatura. L’obbiettivo dell’azienda è quello di ottenere dei vini freschi, beverini e profumati. Il cabernet sauvignon è l’unico che, dopo la fermentazione, affina per un anno in botte di rovere da dieci quintali e poi in bottiglia per altri due anni. Tutti gli altri vini invece, dopo un breve periodo di affinamento in acciaio, vengo imbottigliati e immessi sul mercato, allo scopo di favorire la semplicità di beva tipica dei vini di queste terre, la loro freschezza ed i profumi originari dell’uva di provenienza.
Nome del Vino:
Lidamo bianco Igt Riviera Ligure di Levante
I Vitigni:
85% vermentino; 15% tra trebbiano; albarola e malvasia
Lavorazione:
Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affinamento in acciaio
Nome del Vino:
Posticciolo vermentino Doc Colli di Luni
I Vitigni:
100% vermentino
Lavorazione:
Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affinamento in acciaio
Nome del Vino:
Colombera rosso Doc Colli di Luni
I Vitigni:
50% Sangiovese; 50% tra pollera e merlot
Lavorazione:
Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affinamento in acciaio
Nome del Vino:
Lidamo rosso Igt Riviera Ligure di Levante
I Vitigni:
100% Syrah
Lavorazione:
Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affinamento in acciaio
Nome del Vino:
Castiglione rosso Igt Riviera Ligure di Levante
I Vitigni:
100% cabernet sauvignon
Lavorazione:
Fermentazione in acciaio a temperatura controllata
Affinamento:
Affinamento di un anno in botte di rovere da 10 ettolitri più due anni in bottiglia.