La Quinta Terra
L’azienda nasce dall’unione delle esperienze di vita di Michele e Anne Claire, lei di origini fraco-neozelandesi, la francese in Nuova Zelanda e la Neozelandese in Francia, lui di origini italo-tedesche, l’italiano in Germania ed il Tedesco in Italia, che mettono radici a Fosdinovo fondando la loro personale Quinta Terra. I due si conoscono a Torino, e dopo aver vissuto insieme un po’ qua e un po’ là per l’Europa, dopo tre anni a Milano, decidono di passare il resto della loro vita lavorando insieme, immersi nel verde e nella natura.
Tutto ha inizio nel 2003 con l’acquisto di alcuni oliveti, nel 2013 vengono acquistati il vigneto e la cantina dalla vedova di Michele Soldati (figlio del noto scrittore).
La filosofia che guida Anne e Michele è quella della salvaguardia della territorialità dei prodotti e della salubrità dell’ambiente. L’olio è certificato bio da undici anni, mentre il vino, dopo sei anni di conversione dei vigneti dal regime convenzionale, sarà certificato biologico con l’annata 2019; nei vigneti sono presenti anche diverse arnie, sia per la produzione di miele che per la salvaguardia del naturale ecosistema.
Il background professionale di Michele (perito agrario e tecnico polivalente di turismo) unisce il lavoro in vigna con la creazione di un’azienda orizzontale. Infatti oltre alla produzione di olio e vino, la coppia gestisce anche la Trattoria Quinta Terra nel centro di Fosdinovo e un paio di appartamenti in zona con offerta B&B.
La Quinta Terra
L’azienda nasce dall’unione delle esperienze di vita di Michele e Anne Claire, lei di origini fraco-neozelandesi, la francese in Nuova Zelanda e la Neozelandese in Francia, lui di origini italo-tedesche, l’italiano in Germania ed il Tedesco in Italia, che mettono radici a Fosdinovo fondando la loro personale Quinta Terra. I due si conoscono a Torino, e dopo aver vissuto insieme un po’ qua e un po’ là per l’Europa, dopo tre anni a Milano, decidono di passare il resto della loro vita lavorando insieme, immersi nel verde e nella natura.
Tutto ha inizio nel 2003 con l’acquisto di alcuni oliveti, nel 2013 vengono acquistati il vigneto e la cantina dalla vedova di Michele Soldati (figlio del noto scrittore).
La filosofia che guida Anne e Michele è quella della salvaguardia della territorialità dei prodotti e della salubrità dell’ambiente. L’olio è certificato bio da undici anni, mentre il vino, dopo sei anni di conversione dei vigneti dal regime convenzionale, sarà certificato biologico con l’annata 2019; nei vigneti sono presenti anche diverse arnie, sia per la produzione di miele che per la salvaguardia del naturale ecosistema.
Il background professionale di Michele (perito agrario e tecnico polivalente di turismo) unisce il lavoro in vigna con la creazione di un’azienda orizzontale. Infatti oltre alla produzione di olio e vino, la coppia gestisce anche la Trattoria Quinta Terra nel centro di Fosdinovo e un paio di appartamenti in zona con offerta B&B.
In Vigna
L’azienda agricola si trova in Loc. Gignola, sulla via che collega Giucano a Fosdinovo. I terreni sui quali crescono le viti sono calcarei e ben drenati e i vigneti sono tutti raccolti sotto la cantina per un totale di un solo ettaro vitato su tre a disposizione, questo per via dei terrazzamenti che riducono di molto la possibilità di impiantare più filari.
La zona è particolarmente fortunata a livello di microclima perché alta, e essendo situata sulle colline alle spalle di Montemarcello è al riparo dalle forti perturbazioni che potrebbero arrivare dal mare; sempre dolcemente ventilata, con forti escursioni termiche tra giorno e notte.
I nuovi impianti sono quelli realizzati a vermentino, bosco e un po’ di barbera che Michele si è portato dietro dal Piemonte perché è l’uva con la quale è cresciuto. Nelle vecchie vigne sono invece presenti sangiovese, canaiolo, albarola e malvasia bianca.
Tutte le lavorazioni, seguite dagli agronomi Stefano Dini e Dario Ceccarelli, vengono svolte in regime biologico da 6 anni. Come aiuto alle piante viene dato solo un po’ di rame, zolfo, propoli e alghe marine. Allo scopo di ridurre al minimo le possibilità di contagio o infezione dei vigneti, dopo la potatura secca i tralci vengo bruciati direttamente in vigneto e non trinciati.
In Cantina
Le lavorazioni in cantina sono svolte sotto la consulenza enologica di Giacomo Cesari. La filosofia è quella di cercare di salvaguardare il più possibile le caratteristiche del territorio, a tal proposito si lavora sui vini bianchi con attento controllo della temperatura a partire dalla pressa, e le vinificazioni sono svolte in acciaio. Sui rossi si va di pigiadiraspatrice e poi dritti per caduta in botte di rovere da 1.000 l dove viene svolto bâtonnage manuale due volte al giorno; dopo la fermentazione il vino rosso finisce il suo affinamento in vasche di acciaio inox.
Per quello che riguarda le fermentazioni si cerca sempre di usare i lieviti indigeni, tuttavia negli anni più difficili si fa un inoculo di lieviti biologici selezionati.
In Cantina
Le lavorazioni in cantina sono svolte sotto la consulenza enologica di Giacomo Cesari. La filosofia è quella di cercare di salvaguardare il più possibile le caratteristiche del territorio, a tal proposito si lavora sui vini bianchi con attento controllo della temperatura a partire dalla pressa, e le vinificazioni sono svolte in acciaio. Sui rossi si va di pigiadiraspatrice e poi dritti per caduta in botte di rovere da 1.000 l dove viene svolto bâtonnage manuale due volte al giorno; dopo la fermentazione il vino rosso finisce il suo affinamento in vasche di acciaio inox.
Per quello che riguarda le fermentazioni si cerca sempre di usare i lieviti indigeni, tuttavia negli anni più difficili si fa un inoculo di lieviti biologici selezionati.
Nome del Vino:
Tziveta, vermentino dei Colli di Luni Doc.
I Vitigni:
100% vermentino
Lavorazione:
Fermenta in acciaio a temperatura controllata di 17°c
Affinamento:
Affina in acciaio per circa 8 mesi + 5 mesi di bottiglia
Numero di bottiglie prodotte:
2.000 bottiglie prodotte
Nome del Vino:
Cardlin, Igt Toscana
I Vitigni:
75% vermentino; 20% albarola; 5% malvasia
Lavorazione:
Fermenta in acciaio a temperatura controllata di 17°c
Affinamento:
Affina in acciaio per circa 8 mesi + 5 mesi di bottiglia
Numero di bottiglie prodotte:
2.500 bottiglie prodotte
Nome del Vino:
Coarossa, Igt Toscana
I Vitigni:
60% sangiovese; 30% ciliegiolo; 10% tra barbera e canaiolo
Lavorazione:
Fermenta in botte di rovere da 1.000 l
Affinamento:
Affina in acciaio per circa 8 mesi + 5 mesi di bottiglia
Numero di bottiglie prodotte:
1.500 bottiglie prodotte